Questo è il momento in cui metto insieme due delle mie cose preferite: scrivere storie e mettere le mani sul codice.
Mentre cercavo uno strumento di scrittura collaborativa da usare insieme a Kanboard, ho provato Obsidian, un editor di testi in markdown molto semplice dal punto di vista grafico, ma potente e integrabile con tantissimi plugin sviluppati dalla comunità (tra cui quello per la scrittura collaborativa). Obsidian funziona con un Vault (una cartella), dentro cui si lavora su singoli documenti .md. Se li incontri per la prima volta, niente panico: il Markdown è un formato di testo molto semplice (veramente poco più che un .txt), ha poche regole di base che rendono più veloce la scrittura, e può essere esportato in molti formati diversi (doc/x, rtf, oft, pdf, epub…).
La visualizzazione a cartella (sidebar sinistra) è una cosa che si usa moltissimo in VScode e gli altri editor di testi che in genere si usano per scrivere codice, perché ha una visione focalizzata sulla “pagina” a cui stai lavorando, e allo stesso tempo una visione d’insieme del progetto e delle “dipendenze” tra i diversi file.
Questa visualizzazione assomiglia molto anche al modo in cui si gestiscono i file in Scrivener (MacOs) e Manuskript (il cugino FOSS, multipiattaforma), che sono due software pensati per facilitare la scrittura con metodo Snowflake. Da qui mi è venuta l’idea. Con un software semplice e minimale come Obsidian (per certi aspetti somiglia a Notion), o con qualsiasi editor di testo per sviluppator3 si può praticare il metodo snowflakes senza impelagarsi in programmi costosi (Scrivener) o un po’ rigidi (Manuskript).
Un plus di Obsidian rispetto agli altri editor di testo è che, senza altri plugin, si possono attivare delle visualizzazioni a grafo o delle “lavagne” in cui aggiungere link, materiali, ordinare e mettere in relazione i file di testo. Praticamente tutta la progettazione della storia.
Qui c’è l’idea, consideralo un episodio crossover. Tra un po’ di esperimenti aggiornerò con le mie impressioni e consigli…