* Journal su:

Laboratori

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  • TRANS* plurale

    Ci vediamo domenica 16 ottobre dalle 16.30 alla nuova sede de L’intreccio viola, per un appuntamento della rassegna I panni sporchi a tema persone trans* & transness. Con me ci saranno Ema Mombrini, Silvia Bianca e Piero Lo Surdo, in un dialogo aperto con la nostra host Alithia e con chiunque abbia voglia di portare domande e scambiare esperienze per scoprire un po’ di più sulla pluralità dei mondi trans*.

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  • Tutte le tett3

    Con il Gruppo Donnə di Arcigay Torino abbiamo pensato a un laboratorio su uno di quei temi di cui parliamo sempre ma a cui non pensiamo mai: le tette.

    Ci vediamo sabato 22 giugno in CasArcoaleno per un laboratorio transfemminista e un cerchio di dialogo sulle esperienze nostre e delle nostre tette. L’evento è aperto a chiunque, a qualunque tipo di tette e anche di non-tette; agli uomini cisgender chiediamo di partecipare principalmente come uditori.

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  • Di-gestione di conflitti

    La salute di uno spazio e delle persone che ne fanno parte si mantiene anche anche affrontando il conflitto, affrontandolo e gestendolo. L’apertura provoca conflitto e, citando il titolo di un libro che si è nominato spesso durante questo laboratorio, il conflitto non è abuso.

    L’esperienza di Ulit (collettivo Un limone in tasca) è quella di Giusi Palomba, Noe Santarella e Ceci Nessi, che hanno deciso di aprire un confronto sulle pratiche e sul senso della gestione comunitaria dei conflitti, una questione essenziale da affrontare soprattutto in quegli spazi che rifiutano un approccio punitivo ed escludente.

    Da questo laboratorio è nato anche un gruppo di lettura online che presto sarà aperto a tutte le persone interessante. Stay tuned…

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  • LabTrans* Nazionale

    Qualche mese fa parlavo delle domande difficili che come persone trans* e gender variant abbiamo bisogno di porci, e di come qualcosa di simile non tanto a una risposta, ma perlomeno a un modo discreto per formulare la domanda, possa emergere dalle pratiche di autocoscienza che stiamo portando avanti, ad esempio quelle di Gender Blender.

    Lo scorso weekend sono statə a Bologna per la Laboratoria della Rete Trans Nazionale di Arcigay Torino. Quello che mi porto a casa, dal punto di vista del contenuto, è la nostra impreparazione a far fronte agli attacchi politici diretti. Ma dal punto di vista metodologico, invece, mi porto un ammonimento: mai chiedere i feedback positivi di un’attività laboratoriale senza chiede al contempo anche quelli negativi.

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  • Laboratorio di scrittura vigile

    Una delle tante frustrazioni che mi capitano quando scrivo di realtà viene dall’impressione che la mia coscienza non sia abbastanza vigile per cogliere ogni volto e ogni mutamento del mondo. Quello che riesco a catturare è solo una minuscola parte, un livello circoscritto, di tutto l’intricato sistema di legami e azioni che rendono quello che vedo esattamente ciò che vedo.

    Un’attività laboratoriale utile per confrontarsi con questa frustrazione è quella di uscire da solə e scattare una foto a qualcosa che si conosce molto bene (mi viene in mente, ad esempio, il capannone dell’autorimessa di fronte a casa). La foto può essere più o meno bella e più o meno ampia, l’importante è che abbia un soggetto chiaro.

    In un secondo momento, magari nello spazio collettivo del laboratorio, ogni persona si sforza di descrivere quello che c’è nel quadro della foto, di spiegare cos’è quel soggetto, che ruolo ricopre, com’è la sua vita, che relazioni ha, eccetera. Non è importante che sia tutto vero e documentato, ma tutto va in qualche modo difeso; importa che abbiamo buone ragioni per presumere che quello che stiamo scrivendo potrebbe essere vero.

    Dalla foto dell’autorimessa vedo che deve essere abbandonata da molti anni, perché non solo le edere e le erbe spontanee sono cresciute sulle pareti umide, ma addirittura un albero di quattro o cinque metri ha messo radici sul tetto piatto del capannone.

    All’inizio gli elementi sono tutti dentro il quadro della foto. Ma mano a mano che andiamo avanti ci rendiamo conto che le relazioni e la storia che stiamo costruendo nasce da nostre impressioni e suggestioni che mescolano il dentro e il fuori. Per esempio: com’è che l’autorimessa è stata abbandonata? E come mai non ci sono quasi officine in centro città?

    Il fatto che, nel mio caso, ci troviamo in centro città, non è affatto afferrabile dalla foto. Descrivere ciò che c’è dentro la cornice chiama in causa cose che stanno oltre, all’esterno, e che sarà tanto più difficile comunicare all3 altr3 quanto più impalpabili sono gli elementi su cui stiamo costruendo la nostra descrizione

    Il punto è imparare a fidarci della coscienza, anche quando la sua portata e il campo dei nostri sensi ci sembrano drammaticamente limitati. Il più delle volte, arrivo alla fine a rendermi conto che cercare di direzionare la mia coscienza era una forzatura, ciò che rende lo scrivere uno scopo e non un mezzo. Probabilmente gli stimoli che sto cercando e non riesco a trovare sono davvero andati persi; forse c’è qualcosa di più importante in questo oggetto che ha attirato al mia attenzione.

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  • Gender Blender

    Un giorno ci siamo trovat3 a parlare dei nostri corpi trans* e delle nostre esperienze più profonde. Con semplicità, tra un fumetto e una tisana, abbiamo scoperto che tra noi eravamo capaci di farci anche le domande più difficili tipo: hai mai pensato di tornare indietro?

    Poi il mese scorso sono successi due Trans* Talk, ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di rifarlo. Non saranno dei talk, ma dei laboratori, che imparano dalla pratica dell’autocoscienza in uno spazio confidenziale ma non separatista, denso ma anche conviviale, dove porci collettivamente domande difficili.

    Lo spazio che è nato si chiama Gender Blender (sì il nome l’ho proposto io, erano mesi che volevo usarlo) e ha casa all’associazione Intreccio Viola di Torino. Ne vedremo delle belle…

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  • Trans* Talk #2

    La seconda tappa del Trans* Talk è stata più ampia, in occasione dell’assemblea soc3 di Arcigay Torino, domenica 18 febbraio (qui il link all’evento su IG).

    Questa volta il dialogo ha coinvolto alcune delle persone trans* con cui collaboro più spesso e alcune di quelle che hanno partecipato alla stesura del documento politico della Trans* March. Il punto più interessante, che finalmente abbiamo avuto l’occasione di toccare, è come la dinamica sociale sta dietro e dentro le esperienze trans*. A partire dai nostri processi di socializzazione e ri-socializzazione sarebbe bello approfondire il dialogo per trovare insieme un modo potente e condiviso per mettere la salute sociale al primo posto nelle nostre battaglie, e solo dopo denunciare gli effetti che lo stigma ha sulla nostra salute fisica e psichica. Speriamo di aprire qui un interessante (pur sempre irregolare) percorso di elaborazione collettiva.

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  • Trans* Talk #1

    Ci vediamo domenica al Gruppo Giovani! Il laboratorio si chiama Trans* Talk, ed è un’esperienza tutta nuova che proverò a fare insieme all3 giovani di Arcigay Torino.

    Quindi se hai meno di 28 anni e vuoi imparare qualcosa di inaspettato sui generi e sulle persone trans*, ci vediamo domenica 11 febbraio alle 16:00 al Gruppo Giovani, in CasArcobaleno, via B. Lanino 3 a Torino. Qui il post

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